Corinaldo – Sala del Costume

Si trova nei locali a fianco del Palazzo Municipale. All’interno del piccolo museo si possono gustare colori e profumi dell’epoca medievale. Qui sono conservati i “vestiti ducali”, abiti fedelmente ricostruiti sulla moda del tempo e utilizzati per rappresentare il Duca e la Duchessa di Urbino durante la rievocazione storica della Contesa del pozzo della polenta, che si svolge a Corinaldo il terzo fine settimana di luglio da più di 30 anni. Questi vestiti, che tutti gli anni vengono rifatti ex novo dal rione che l’anno precedente si aggiudica il palio, sfilano una sola volta, per poi venire esposti in questa …

Scopri di più

Corinaldo – Torre dello Sperone

  &nbspSi presenta come una poderosa torre pentagonale, alta circa 18 metri, costruita nel XV secolo a difesa del Cassero Il progetto, pur non esistendo documenti che lo comprovino, viene attribuito a Francesco di Giorgio Martini, architetto senese progettista di molte fortificazioni del ducato d’Urbino.   Ha subito dei parziali restauri nel 1500 ed anche nel 1900 e all’interno ospita oggi un sacrario dedicato alle vittime di tutte le guerre Sulle mura ed est della Torre dello Sperone è possibile notare il taglio delle mura, eseguito agli inizi del 1900 per agevolare l’accesso al centro storico dei primi veicoli a …

Scopri di più

Corinaldo – Santuario dell’incancellata

  Fu costruita intorno ad una “figuretta” prima come piccola chiesetta. Poi, l’accorrere di un grande numero di fedeli e pellegrini che vi si recavano per adorare la sacra e miracolosa immagine convinse i confratelli del Gonfalone ad erigere una casa per il custode e una loggia per il ricovero dei pellegrini, trasformata poi in chiesa. Davanti ad essa correva un piccolo rivo d’acqua che fu convogliato in un pozzo dentro la chiesa e dalla quale provenivano miracolose guarigioni. Prelati, cardinali, principi assieme a semplici uomini accorrevano numerosi per venerare questa sacra icona e per bere o lavarsi in questa …

Scopri di più

Morro d’Alba – Il Museo “Utensilia” e le Grotte del Castello

Nei sotterranei del palazzo comunale, con ingresso lungo il camminamento “la Scarpa”, la nuova sede del Museo della Cultura Mezzadrile ospita una raccolta ragionata della vita e dei mezzi produttivi dei mezzadri della zona. L’esposizione presenta una selezione degli attrezzi creati dalle mani degli stessi contadini per il lavoro nei campi, la casa, e gli animali, in diverse sale tematiche. Altri luoghi di interesse sono le strutture sotterranee che si trovano al suo interno: una fitta rete di grotte, spesso collegate tra loro da gallerie, costituisce un vero e proprio paese sotterraneo che percorre l’intero camminamento e si dirama verso …

Scopri di più

Morro d’Alba – L’Auditorium SS. Annunziata

https://www.gogood.it/wp-content/uploads/Morro-dAlba-Auditorium-SS-Annunziata.mp3 Spazi suggestivi ricavati dai locali dell’ex Chiesa della SS. Annunziata, eretta nel 1670 e chiusa nel 1972 a causa del terremoto. E’ conosciuta anche come Chiesa di Santa Teleucania perché dal 1836 al 1985 ha custodito l’urna con il corpo della Martire. Con la ristrutturazione del 1997, la sala superiore è stata destinata ad Auditorium per conferenze, eventi e spettacoli, mentre i sotterranei sono stati riadattati per ospitare mostre ed esposizioni Nella sala superiore sono ancora presenti tre tele di autori ignoti (XVII – XVIII sec.) che ornavano il locale sacro

Morro d’Alba – La Scarpa

Unico esempio in Italia di camminamento di ronda coperto che corre lungo tutto lo sviluppo della cinta fortificata, fiancheggiato da arcate da un lato e dai muri delle abitazioni con gli antichi ingressi dall’altro. Dagli spalti lo sguardo può spaziare libero sulla campagna circostante e sul mare, dalla costa di Senigallia fino alle pendici del Conero, come sulle vette dal San Vicino o le prime cime dell’Apennino umbro-marchigiano fino ai Monti Sibillini. Finita la funzione militare del castello, verso la metà del 1600 le autorità concessero di ampliare o costruire le abitazioni appoggiandosi sopra le mura., (“… purché lassi i …

Scopri di più

Senigallia – Piazza Garibaldi

Come i Portici così anche Piazza Garibaldi, detta anche Piazza del Duomo, ci rievoca il periodo più splendido della fiera: infatti si colloca al centro dell’opera di ampliamento urbanistico voluto da Papa Lambertini a metà del ‘700.                   Grazie ai lavori di riqualificazione da poco terminati, Piazza Garibaldi disegna uno scenario urbano di grande suggestione e bellezza, accogliendo edifici pubblici di grande pregio architettonico: Palazzo Becci, la Cattedrale di San Pietro Apostolo, il Palazzo Vescovile con la Pinacoteca Diocesana, Palazzo Micciarelli (ex Filanda), Auditorium San Rocco, Palazzo delle Dogane (Il Doganone) e …

Scopri di più

Corinaldo – La scalinata

Posto al centro di via La Piaggia, fu fatto costruire dal tiranno di Corinaldo Antonello Accattabriga, nella seconda metà del ‘400 per approvvigionare le abitazioni limitrofe e successivamente interrato con la ristrutturazione della scalinata nei primi anni del ‘900. Venne ricostruito nel 1980 a scenografia della Contesa del Pozzo della Polenta che ogni anno rievoca la caduta del sacco di farina nel pozzo. È un’antica diceria che i corinaldesi usassero fare la “polenta nel pozzo”, la verità è che in tempi oramai lontani un uomo saliva la bellissima, quanto lunga, scalinata del paese (Via Piaggia) con un sacco di farina …

Scopri di più

Jesi – Teatro Pergolesi

Il teatro intitolato a Giovan Battista Pergolesi rappresenta una delle realtà culturali più prestigiose e consolidate dell’intero territorio regionale. Unico teatro di tradizione in Italia di una città non capoluogo di provincia, è da più di duecento anni un punto di riferimento della vita culturale della città, luogo di produzione di spettacoli dal vivo (lirica, prosa, stagione concertistica) e veicolo di promozione della città in Italia e nel mondo, nel nome di Pergolesi, uno dei massimi geni della storia universale della musica. Scopri di più

Jesi – Arco Clementino

E’ un arco trionfale eretto nel 1734, su progetto dell’architetto Domenico Valeri, in onore di Papa Clemente XII dei Corsini. Fu un gesto di omaggio verso il pontefice che si era reso benemerito per l’abolizione del dazio sul grano e la sistemazione della strada che collega Nocera Umbra con l’Adriatico e che venne chiamata, da allora, “Clementina” (l’attuale Statale 76).